venerdì 30 marzo 2012

Sandwich Cookies al pompelmo rosa...



Chiudo questa settimana dedicata alle donne con un post in rosa...mi sono riconciliata da poco con questo colore, c'è stato un momento abbastanza lungo della mia vita in cui questo colore rappresentava visivamente per me uno stereotipo troppo ingombrante, un modello di donna da cui mi sentivo lontana, il mio pensiero non è cambiato, ma ho smesso di dare la colpa di tutto ad un colore e me la prendo direttamente con chi non mi piace...scherzo :) però...non troppo ;)
Dopo avervi propinato due post fiume oggi post facile, niente di complicato, la primavera mi scatena un'insana voglia di frutta e allora ultimamente l'ho messa ovunque (...vedrete...) in questo caso nei biscotti che ho profumato con il pompelmo rosa...la buccia nel guscio e il succo nel filling...veramente, veramente buonissimi! Io ne ho farciti solo una parte, quindi posso dirvi con certezza che sono buonissimi anche da soli :)



Sandwich cookies al pompelmo rosa
da una ricetta di Martha Stewart

Ingredienti:
per i biscotti:
1/2 cup di burro
1 cup di zucchero
la buccia grattugiata di 1 pompelmo rosa
2 cup di farina setacciata
2 tuorli L
1 cucchiaino di lievito per dolci ( potete sostituirlo anche con del bicarbonato )
1 pizzico di sale
1/4 cup di succo di pompelmo rosa
per il filling:
1/2 cup di burro morbido
2 3/4 cup di zucchero a velo
3 cucchiai di succo di pompelmo rosa
2 cucchiai di buccia di pompelmo



Preparazione:
Avevo detto ricetta facile e invece sarà facilissima! Adesso non lamentatevi per le misure in cup perchè c'è una paginetta qui su in alto con le conversioni! Allora...cominciate mescolando le polveri, quindi farina, lievito e sale. Montate il burro con lo zucchero fino a renderlo spumoso e gonfio, aggiungete la buccia grattugiata e 1 tuorlo alla volta, mescolando bene tra un'aggiunta e l'altra. Cominiciate ad incorporare la farina alternando ogni aggiunta con un po di succo di pompelmo, appena sta bene insieme, rovesciate il composto sul piano di lavoro lavoratelo brevissimamente solo per compattarlo bene, formate un panetto piatto, avvolgetelo nella pellicola e mettetelo a raffreddare...oppure fate come ho fatto io, stendete direttamente l'impasto tra due fogli di pellicola e mettetelo a raffreddare...in questo modo basteranno circa 20 minuti perchè sia bello freddo ;) Preriscaldate il forno a 180° e preparate due placche foderate con carta forno, riprendete il foglio di pasta e coppate tanti cerchi tutti uguali, trasferiteli sulle placche distanziandoli un po e cuocete per circa 10/12 minuti, una volta fuori dal forno lasciateli raffreddare completamente...e se proprio siete costretti ad assaggiarne uno, ricordatevi che se vorrete riempirli devono essere pari...quindi mangiatene un altro! :D
Prepariamo il filling, montare il burro morbido aggiungendo lo zucchero in due volte, aggiungete anche il succo poco per volta fino a raggiungere la consistenza che desiderate, con un sac a poche...o anche con un cucchiaino, poggiate un mucchietto di buttercream su metà dei biscotti, quindi altro biscotto sopra, premete leggermente per farli aderire bene...e sono pronti per essere mangiati! 
I biscotti si conservano benissimo per parecchi giorni in un barattolo o in una scatola...se non li consumate subito conservate la buttercream in frigorifero e riempiteli solo prima di mangiarli :)



mercoledì 28 marzo 2012

La Tarte Tropezienne...per BB


Parlavo di bellezza e di come può essere una benedizione e una maledizione insieme, parlavo di quanto la bellezza esteriore possa condizionare tutta la vita di una persona, di esempi ce ne sono molti, donne distrutte dalle troppe attenzioni, dalla fama immediata che sfiorisce con l'età, icone di bellezza per tutto il mondo tranne che per se stesse...oggi vi parlo di Brigitte Bardot, la ragazzina in blue jeans e maglietta, lunghi capelli biondi e bellezza magnetica. Diventa famosa che non era neanche maggiorenne, in un età in cui, e questa fatemela passare, non tutte le ragazze si sentono belle, anzi...sguardo fiero, beffardo, broncio tremendamente sexy, è stata la prima donna ad esibire il bikini nel 52 mentre girava il film " Manina ragazza senza veli ", il suo è stato il primo topless della Costa Azzurra, la moda e le riviste patinate ricalcavano il suo stile innato, Andy Worhol la immortala in una sua opera, Alain Gourdon scolpì ispirandosi al suo il volto della "Marianne" simbolo della Repubblica francese...insomma BB è una diva! Il primo matrimonio a 18 anni con il regista Vadim, con lui gira molti film, per lo più romantici e poco impegnati, fino al 56, quando la Nouvelle Vague risveglia i giovani registi francesi, Vadim la scrittura per " Et Dieu...creà la femme", storia di una ragazzina appena uscita da un orfanotrofio che si trova a vivere in un piccolo villaggio di pescatori...la sua bellezza e la sua malizia porteranno scompiglio tra gli uomini, questo film la lancia definitivamente sulla scena mondiale e la consacra come icona sexy. BB sbarca negli Stati Uniti, ma il cinema americano non era ancora pronto per la bellezza ingombrante della francese. Nel frattempo divorzia da Vadim e dopo poco si risposa con l'attore J. Charrier, da cui ha il suo unico figlio, figlio di cui non si prese cura...intanto continua a fare molti film, che non la soddisfano, le piacerebbero ruoli più impegnati, ma il mondo continua a vederla solo come una bambolina sexy. Nuovo divorzio e comincia il suo lento ritiro a Saint Tropez, la stampa non le da tregua, siamo nei primi anni 60, la rivoluzione sessuale imperversa e lo stile di vita della diva comincia ad apparire "normale", forse proprio questo stress la porterà a tentare il suicidio. Nel 66 sposa il playboy tedesco Ghunter Sachs, altro matrimonio durato poco più di tre anni, anni durante i quali alla carriera cinematografica affianca quella musicale, collaborando con Gainsbourg...altro scandalo! Nel 74 annuncia il suo ritiro dalle scene, dopo circa una cinquantina di film girati, si ritira definitivamente a Saint Tropez e nel 99 sposa il politico Bernard D'Ormale...matrimonio che dura ancora adesso. BB è una dona irrequieta, che sfoga tutta la sua rabbia verso il genere umano, accusata più volte di razzismo e misantropia, ha dedicato e dedica la sua vita alla protezione degli animali, dai lupi della Norvegia ai cavalli pronti per il macello...insomma nonostante abbia fatto di tutto negli ultimi anni per rovinare il ricordo che il mondo ha di lei, è e rimane un'icona del Novecento.
La ricetta di oggi è stata "inventata" da un pasticciere francese Alexandre Micka, proprio durante le riprese del film " Et Dieu...crea la femme", la tarte tropezienne diventò da allora il dolce preferito da Brigitte Bardot


Piccola doverosa precisazione, per la ricetta originale vi lascio due link uno francese e uno italiano, io ne ho fatto una rivisitazione gluten free per il contest di Stefania

Tarte Tropezienne gluten free

Ingredienti: ricetta adattata da questa
55g di farina di riso integrale
55g di farina di riso
110g di farina di tapioca
400g di amido di mais ( controllare che sia privo di tracce di glutine )
7g di lievito di birra disidratato
2 cucchiai di xantano
1 cucchiaino di sale
600ml di latte intero
100g di zucchero semolato
4 uova L
245g di burro morbido
la buccia grattugiata di 1 arancia
1 tuorlo + 2 cucchiai di latte per spennellare
zucchero semolato per la finitura
per la crema: ricetta di Montersino
500g di latte intero
150g di tuorli
80g di zucchero
20g di amido di mais
20g di farina di riso
1 baccello di vaniglia
1 punta di agar agar  ( opzionale )
300g di panna liquida



Preparazione:
Cominciamo dalle farine, ho avuto delle serie difficoltà a reperirle, per cui dopo vari tentativi e litigi ho deciso di fare da me quelle di riso, ma devo fare una precisazione, serve un blender, un normale frullatore non riuscirebbe a ridurre in polvere i chicchi di riso...io ho fatto così, ho tostato il riso in una padella calda, senza grassi, quindi l'ho ridotto in una polvere molto fine, che ho setacciato per due volte, per essere sicura di aver eliminato i pezzetti più grandi, quindi l'ho pesata e mescolata alle altre polveri. Scaldate leggermente circa 60ml di latte, in una ciotola versate il lievito, un cucchiaino di zucchero e 50g di mix di farine, bagnate con il latte mescolate bene e lasciate riposare per circa 40 minuti, o fino a che non risulta ben gonfio e spumoso...rovesciate questo blob nell'impastatrice, aggiungete il resto del mix. Mescolate bene insieme gli ingredienti liquidi, quindi latte e uova e con l'impastatrice al minimo cominciate a versare i liquidi, poco per volta facendoli assorbire bene e pulendo spesso il fondo e i bordi, una volta incorporati tutti i liquidi sempre lavorando al minimo aggiungete il burro a fiocchi e la buccia d'arancia...l'impasto diventerà lucido, ma non aspettatevi che sia elastico, coprite con un panno e lasciate lievitare a temperatura ambiente per circa 2 ore, quindi coprite con della pellicola e mettete a riposare in frigorifero per una notte. La mattina seguente rovesciate l'impasto su una spianatoia e formate delle piccole palline di circa 60g, oppure, se volete farla grande poggiate l'impasto in una teglia rotonda, posizionate le palline su una teglia, distanziandole leggermente, coprite con della pellicola e lasciate che l'impasto torni a temperatura ambiente. Preriscaldate il forno a 180°. Poco prima di infornare pennellate la superficie con un mix di tuorlo e latte...cuocete per circa 15 minuti se ne avete fatto delle palline, circa 40/45 se avete infornato la brioche intera. Prepariamo la crema a me ne è venuta molta, potreste dimezzare le dosi...montate i tuorli con lo zucchero e i semini del baccello di vaniglia, appena sono ben spumose aggiungete le polveri e mescolate bene...mettete a bollire il latte, appena spicca il primo bollore versatelo sui tuorli poco per volta...la crema fatta con la farina classica non strappa perchè il glutine la protegge, in questo caso bisogna fare molta attenzione, un altro consiglio, io ho aggiunto al latte la punta di un cucchiaino di agar agar, per sostenere un po la crema. Trasferite la crema in una ciotola copritela con della pellicola a contatto e mettete a raffreddare in frigorifero...appena è ben fredda montate la panna e incorporatela alla crema...il metodo è sempre lo stesso, aggiungete un paio di mestoli di panna alla crema, mescolate solo nel centro, per amalgamare i composti, quindi aggiungete il resto della panna mescolando dal basso verso l'alto...non vi resta che tagliare a metà le brioche e farcirle. Spolverate di zucchero a velo e servite...ah dimenticavo...lo zucchero l'ho fatto io sempre nel blender, non ho trovato uno zucchero a velo certificato gluten free.


Questa è la mia ricetta per le (St)Renne di questo mese che dedicano le loro ricette a delle Donne (St)raordinarie...domani si va da Mai e giovedì da Patty


e siccome questa ricetta è gluten free partecipo anche al contest le (St)renne gluten free



lunedì 26 marzo 2012

Il pesto di La Mantia...per una donna (Stra)Ordinaria


Le (St)Renne di questo mese parlano di donne, donne che ci hanno ispirato, che ci hanno emozionato, donne che hanno cambiato il mondo, il cinema, la letteratura, la cucina...questo tema mi ha stordita, devo essere sincera, non tanto perchè non sapessi a chi dedicare questo post, ma perchè sapevo che sarebbe diventato intimo come mai prima...e quindi il primo pensiero è stata la fuga, non sono brava a parlare di me, neanche attraverso altri...come ne sono uscita? Voglio parlare di bellezza e di come proprio la bellezza può incidere sulla vita di una donna, su come l'accettazione di se non dipenda da come gli altri ti vedono, ma dal tuo specchio, dall'immagine che ognuno ci vede riflessa e dalle scelte che ne derivano...per cui in questo primo post parlerò di una donna bellissima che ha accettato di esserlo...la Regina Rania di Giordania, splendida e modernissima quarantenne, moglie del Re di Giordania, donna estremamente istruita e che ha fatto proprio dell'istruzione il centro della sua lotta contro la povertà, contro le ingiustizie e contro le guerre. Una Cenerentola dei giorni nostri, che non nasce regina, ma lo diventa e lo diventa per amore, un amore che vive ancora oggi a dipetto di tutte le maldicenze, certo forse il paragone con Cenerentola non è proprio azzeccatissimo, dato che in realtà Rania non ha mai aspettato il principe che la salvasse, ma si è costruita la sua vita con tenacia. Bellissima mamma di 4 figli e dicevo estremamente moderna...YouTube e Twitter sono i suoi principali canali di comunicazione, il che gli è valso l'appellativo di Tech-regina...proprio attraverso YouTube diffonde in rete video in cui cerca di combattere i pregiudizi su arabi e musulmani, parlando di comprensione, di tolleranza, di scambi culturali, condannando gli estremismi. Fondatrice di numerose fondazioni benefiche, nominata dall'UNICEF "Eminent Advocate for Children", nel suo paese porta avanti molti progetti, tra cui l'inserimento dell'informatica nelle scuole...tutto questo per dirvi senza darvi troppe date, che la Donna di cui parlo ha fatto della bellezza un'arma in più per la sua intelligenza, ha saputo e sa usare la sua immagine per essere un esempio di integrità, di semplicità e di cultura. Che piatto dedicare ad una Donna così? Sul suo profilo Twitter ci sono tanti spunti, tante torte e biscotti che prepara per e con i suoi figli, ma volevo qualcosa che la collegasse anche al nostro paese, che lei ama molto...in visita di stato a Roma con la famiglia la Regina ha scelto Filippo La Mantia chef dell'hotel Majestic per la cena ed è rimasta talmente entusiasta del suo pesto di agrumi che ha omaggiato lo chef con un orologio d'oro...e quindi oggi vi ripropongo questo pesto, con degli spaghettoni freschi naturalmente gluten free!



Spaghettoni gluten free con pesto di agrumi

Ingredienti:
per gli spaghettoni:
250g di farina senza glutine ( io ho utilizzato la Schar )
1 cucchiaio abbondante di olio evo
1 pizzico di sale
acqua qb
per il pesto: ricetta di Filippo La Mantia
4 arance
50g di capperi dissalati
200g di mandorle
1 mazzetto di basilico
50g di olio extravergine d'oliva
sale
pepe nero


Preparazione:
Cominciamo dalla pasta fresca...mi scuso perchè manca la quantità di acqua che ho utilizzato, ho dimenticato di pesarla, comunque la farina senza glutine assorbe acqua in maniera molto differente, per cui dovrete regolarvi voi, in questo caso la farina che ho utilizzato è un mix appositamente studiato per la pasta fresca...per cui come sempre formate con la farina la fontana, versate nel centro l'olio, il sale e un po di acqua, cominciate ad impastare ed aggiungete altra acqua se fosse necessario, lavorate la pasta fino a che non diventa liscia...formate dall'impasto ottenuto un filoncino, tagliate questo filoncino in tante piccole fettine...da ogni fettina, lavorando con le dita, formate tante striscioline di pasta, lavorando dal centro verso i lati...otterrete così tanti spaghettoni che vanno lessati in acqua bollente salata solo per un paio di minuti. Per il pesto bisogna pelare le arance a vivo, dissalare bene i capperi, tritare grossolanamente le mandorle e lavare e mondare il basilico, quindi nel bicchiere del frullatore inserire tutti gli ingredienti tranne l'olio, cominciare a frullare, aggiungendo a filo l'olio, in modo che frullando, crei un'emulsione che addenserà la salsa...aggiustate di sale e pepe e una volta scolati gli spaghettoni conditeli con il pesto preparato.


Con questa ricetta partecipo al contest di Stefania Donne (St)raordinarie Gluten Free

e adesso tutti da Eleonora che ci presenta la sua Donna!



venerdì 23 marzo 2012

Crepes...e siamo a tre!


Annoiati? No dai, siamo solo alla terza ricetta, totalmente diversa dalle altre...secondo me potete resistere ancora un po, anche perchè ce ne sono altre 2 ferme ai box! La ricetta di oggi è un piccolo, piccolo omaggio a Patty e alla sua Siena, ho partecipato al giveaway organizzato per il suo blogcompeanno e ho vinto :)...dopo qualche giorno mi è arrivato a casa un libro " Il libro della Grande Cucina Senese "  impacchettato con cura, con personalità, accompagnato da un bellissimo bigliettino, uno di quei bigliettini che non si ricevono più, uno di quelli da custodire gelosamente! Nel libro c'è una selezione di ricette proposte da Chef di ristoranti locali che interpretano la cucina tradizionale, del territorio...tra tante bellissime ricette c'è una lasagnetta pere e noci con fonduta di pecorino, questa ricetta è stata il mio punto di partenza...da questa ricetta in poi si entra in casa mia :) ho cercato di alleggerire un po il piatto sostituendo una salsa al pane alla fonduta, ho aggiunto un pizzico di peperoncino e una verdura che apre la strada alla primavera


Crepes pere, pecorino nero toscano e barba di frate con salsa al pane

Ingredienti:
per il pane: ( per due filoni )
400g di pasta madre attiva
1200g di farina ( io ho usato un mix di manitoba, farina 0 e semola rimacinata )
880g di acqua
20g di sale
1 manciata di semi di sesamo
1 manciata di semi di girasole
tanta pazienza :)
per le crepes: ricetta e procedimento li trovate qui
per il ripieno:
1 pera williams
80g di pecorino nero toscano
80g di noci
1 pizzico di peperoncino
100g di barba di frate
per la salsa di pane:
50g di mollica di pane 
300ml di brodo vegetale
3 cucchiai di parmigiano reggiano grattugiato
prezzemolo, timo e maggiorana
pepe nero
2 cucchiai di olio evo
un paio di stimmi di zafferano


Preparazione:
Cominciamo dal pane, io l'ho fatto in casa e vi lascio la ricetta, se non volete farlo in casa usate pure il pane che avete, o in sostituzione anche del pane in cassetta per la salsa. Partiamo da un lievito madre appena rinfrescato, quindi bello scalpitante...nella campana della planetaria con il gancio ad uncino cominciate ad amalgamare il lievito con le farine, aggiungendo acqua poco alla volta, aggiungete anche il sale, il resto dell'acqua e lasciate lavorare fino ad ottenere un impasto morbido, elastico e un po appiccicoso, aggiungete i semi e lasciate lavorare ancora per una decina di minuti. A questo punto io ho lavorato l'impasto un po a mano, anche per rendermi conto della consistenza dell'impasto...sono alle prime armi, faccio un po di pratica...quindi mettetelo a riposare in una ciotola capiente leggermente unta d'olio, per un paio d'ore, quindi coprite la ciotola con della pellicola e trasferite la ciotola in frigorifero per 1 notte. La mattina successiva riprendete l'impasto e formate due filoni, trasferiteli su delle teglie coperte con carta forno e spolverate con della semola, coprite con dei canovacci e lasciate che l'impasto torni a temperatura ambiente...ci vorranno un paio d'ore. Preriscaldate il forno a 250°, infornate un filone alla volta posizionando una ciotolina con acqua e ghiaccio sul fondo del forno. Dopo circa 15 minuti abassate la temperatura del forno a 200° e cuocete ancora per circa 30 minuti...o fino a che battendo il fondo del filone, questo non produrrà un suono sordo. Infornate il secondo filone...e procedete allo steso modo. Io ho usato il lievito madre, ma volendo potete usare il lievito di birra, di solito io uso quello secco.





Passiamo adesso alle crepes...partiamo direttamente dal ripieno...e qui c'è subito da prendere una decisione...sbucciare la pera o no? La ricetta da cui partivo utilizzava la pera sbucciata, io non ero convinta che fosse una buona idea, quindi ho fatto così...metà pera sbucciata, metà con la buccia, ho tolto il centro e l'ho ridotta in dadini, ho ridotto in dadini della stessa dimensione anche il pecorino. In una padella con un filo d'olio saltate i dadini di pera, aggiungete il peperoncino, un pizzico di sale e le noci spezzettate grossolanamente con le mani, saltatele su fiamma vivace, velocemente, l'esterno caramellerà leggermente, quindi spegnete il fuoco e aggiungete i dadini di pecorino che si scalderanno. In una pentola con dell'acqua bollente salata sbianchite la barba di frate solo per pochi minuti, scolatela e conditela con un po di sale, un cucchiaio d'olio e montiamo le crepes...farcite con un paio di cucchiai di composto alle pere, un mucchietto di barba di frate, chiudete le crepes a metà, quindi in 4 formando dei fazzoletti, grattate un po di pecorino sulla superficie di ogni fazzoletto e passateli in forno caldo per qualche minuto...meglio se sotto il grill. Prepariamo intanto la salsa...mettete a bollire il brodo. Nel bicchiere del frullatore sminuzzate il pane, aggiungete le erbe tritate, il sale, il pepe nero, lo zafferano, il formaggio e appena spicca il bollore, il brodo, azionate e frullate, appena è ben liscio aggiungete a filo l'olio extravergine, lasciate emulsionare, aggiustate di sale se necessario e...con questa salsa nappate i fazzoletti appena usciti dal forno! :)



Con questa ricetta partecipo all'MT Challenge di marzo ospitato da Giuseppina


mercoledì 21 marzo 2012

Coccio all'acqua pazza e i suoi scialatielli...


Oggi un primo piatto, vi do un po di tregua con le crepes e vi presento un primo piatto a cui sono molto legata...non tanto perchè mi ricorda qualcosa in particolare, ma perchè mi piace proprio tanto, ma tanto tanto, per un perido evidentemente buio della mia vita mi ostinavo ad ordinarla in tutti i ristoranti dove andavo...ne avessi provata una fatta davvero con la gallinella, che non sapesse soltanto di pomodoro, o che non avesse quel caratteristico odore di aglio bruciato...quindi rientra nella mia lista di piatti da non ordinare assolutamente...in realtà ho continuato e continuo a mangiarla spesso, ma solo a casa, quindi, quando ho visitato il blog di Valeria non ho avuto dubbi, questa era la ricetta che avrei fatto, una ricetta che ama molto anche lei, legata alla sua terra, al suo mare. Tra le altre cose dovrei parlare di ricette, non di ricetta, la gallinella, o coccio, è cotta "all'acqua pazza", con il sughetto che si ottiene ci si condiscono gli scialatielli...anche se devo dire che a me piace tanto anche mangiarlo da solo, magari con una bella fetta di pagnotta di Caserta, un pizzico di peperoncino e...un buon vino fresco!


Coccio all'acqua pazza e i suoi scialatielli

Ingredienti:
1 coccio ( o gallinella ) di 500g circa
1 spicchio d'aglio
5 pomodori
prezzemolo
peperoncino ( io Garofalo )
olio extravergine
1 manciata di olive nere di Gaeta
250g di scialatielli



Preparazione:
In una padella capace unta con un filo d'olio, fate soffriggere l'aglio e i gambi del prezzemolo, quindi aggiungete i pomodori tagliati in quarti, appena appassiscono aggiungete il pesce intero, il peperoncino e un bicchiere di acqua, salate, incoperchiate e lasciate cuocere per circa 10 minuti Tirate fuori il pesce e tenetelo da parte, mentre la padella con il sugo continua ad andare, il sugheto deve ridursi della metà. Spinate il pesce con cura...non dimenticatevi delle guance! Ora non resta che cuocere gli scialatielli in abbondante acqua salata, versateli nella padella con la salsa, mantecate e solo alla fine aggiungete la polpa del pesce, le olive e il prezzemolo tritato...va mangiato ben caldo!



Piccole piccolissime precisazioni...le olive sono una mia piccola aggiunta, un tocco della mia terra ad una ricetta tradizionale, ma le aggiungo soltanto alla fine, prima di impiattare, cerco di aggiungere un profumo, non di sconvolgere un equilibrio. La quantità di pomodoro in questo piatto è fondamentale, se ne aggiungete troppo, sarà prevaricante e il gusto del pesce verrà meno...e il coccio questo proprio non lo merita! Anche il peperoncino deve essere usato con moderazione, per lo stesso motivo.


Con questa ricetta partecipo al "The Recipe - tionist" di marzo ospitato da Murzillo Saporito


lunedì 19 marzo 2012

Gateau de Crepes a la Florentine...Julia Child per l'MTC


E non ditemi che non vi avevo avvisato! Iniziamo la settimana con un'altra ricetta con le crepes...dal dolce passiamo al salato, con una ricetta di Julia Child, ricetta vegetariana, ma non meno gustosa, pochi ingredienti, per cui l'importante è usarli freschi, cercare di cuocerli poco, soprattutto per non rovinare i colori della verdura...oltre a non rovinarne il gusto naturalmente, la ricetta originale prevedeva l'uso di un formaggio molle...io ho usato una ricotta di bufala freschissima, morbida, vellutata...ho usato quella che non ho mangiato sul  pane caldo! Io ne ho fatto delle monoporzioni, invece che fare un gateau intero sempre per il solito motivo, le proporzioni le rendono più carine e non si rovinano con il taglio, quindi è più una considerazione da furbetta che altro ;) E' una ricetta molto versatile, perchè si presta a tantissime varianti, con formaggi e verdure di stagione...devo dire che questa versione è molto, molto buona...i sapori formavano un insieme armonioso, pur conservando un'identità personale...non vorrei fare la gastrofighetta...ok la smetto :D La lista degli ingredienti potrebbe sembrare un po lunghetta, ma in realtà la preparazione è molto semplice, anche qui come nella ricetta precedente è importante, importantissimo che le crepes siano sottili...di solito la prima, viene bruttina, ma già dalla seconda tutto va liscio...altra precisazione, il gateau originale prevede molti più strati di quelli che ho fatto io, ma io ho voluto riempirli di ripieno ( scusate il gioco di parole :) e se avessi fatto più strati sarebbe stata una porzione eccessiva, se fate la torta intera fate almeno 6 strati...3 di un ripieno, 3 dell'altro.


Gateau de Crepes a la Florentine monoporzione

Ingredienti:
per le crepes ( ricetta + procedimento ) vi rimando qui
per la salsa Mornay:
75g di farina
60g di burro
680ml di latte
60ml di panna liquida
100g di formaggio tipo Gruyere
noce noscata
pepe nero
per il ripieno agli spinaci:
30g di burro
1 cucchiaio di scalogno tritato fine
500g di spinaci
150g di ricotta di bufala
pepe nero
per il ripieno ai funghi:
400g di funghi champignon
30g di burro
1/4 di cipolla
1 spicchio d'aglio
150h di ricotta di bufala
pepe nero
per la finitura:
qualche fiocco di burro
formaggio grattugiato



Preparazione:
Naturalmente io non ripeterò il procedimento per le crepes, ma comincerò direttamente dal ripieno, l'unica cosa che ho fatto è coppare dei cerchi dalle crepes già pronte. Partiamo allora dalla salsa...la Mornay non è altro che una salsa besciamella con l'aggiunta di formaggio grattugiato, quindi procediamo come per la besciamella partendo da un roux chiaro...quindi, in un pentolino lasciate sciogliere il burro a fuoco lento, quindi aggiungete la farina e lasciatela tostare in pentola per qualche minuto girando con un cucchiaio di legno, senza far colorire il roux, quindi cominciate ad aggiungere il latte poco per volta, mescolando con un certo vigore, appena la salsa è un po più fluida versate il latte restante tutto insieme, salate e cuocete mescolando...di solito si forma un 8...continuate la cottura, fino a che la salsa non ispessisce, aggiustate di sale e aggiungete anche pepe nero e noce moscata...e fino a qui tutto chiaro, questa è la base di partenza di tutte le salse bianche, da qui ci si può sbizzarrire...per la mornay basta aggiungere la panna bollente e sempre mescolando, ma fuori dal fuoco, il formaggio grattugiato un po per volta, appena vedete che l'aggiunta precedente è stata incorporata, aggiungetene ancora, coprite a contatto con della pellicola e tenete in caldo. Come ho detto tante volte, io non lesso quasi mai la verdura a foglia, preferisco farla appassire in padella, preservando quel bel verde acceso, quindi...ho lavato bene gli spinaci e li ho scolati, ma non troppo. In una padella ho aggiunto il burro e lo scalogno, un cucchiaio d'acqua e un pizzico di sale, ho lasciato sudare lo scalogno a fuoco molto lento, se prende troppo calore lo scalogno cambia sapore e rovina tutto, quindi attenzione, appena diventa traslucido alzate un po la fiamma e aggiungete anche gli spinaci, salate e lasciateli appassire, aggiustate di pepe e tenete da parte. Passiamo adesso ai funghi che vanno, spazzolati e spellati, quindi vanno ridotti in fette non troppo sottili...questa è ancora una questione di gusto, io non amo i funghi troppo cotti, quindi li taglio un po spessi...anche in questo caso padella con il burro, cipolla tritata e aglio schacciato e lasciate imbiondire, quindi aggiungete i funghi, salate e saltateli per un paio di minuti, aggiustate di sale e pepe e siamo pronti per assemblare! Versate un filo d'olio su una teglia, quindi versate un cucchiaio di salsa per ogni monoporzione...praticamente vi verrà la teglia con dei grossi pois, su ognuno posizionate un disco di crepe, quindi cominciamo a riempire il primo strato con gli spinaci, la ricotta di bufala in fiocchi e un cucchiaio di salsa, coprite con un altro disco di crepes e passate al ripieno di funghi e ricotta, nappate con la salsa, quindi di nuovo crepes e di nuovo spinaci, ricotta e salsa...finite con un disco di crepes, su cui poggerete un fiocchetto di burro e un po di formaggio grattugiato...a questo punto non resta che far gratinare in forno la superficie. Servite con della salsa extra a parte.


Con questa ricetta partecipo al MT Challenge di marzo


venerdì 16 marzo 2012

Crepes...è di nuovo MTC!


E ci risiamo...rieccoci con l'appuntamento MT Challenge, la sfida di questo mese proposta da Giuseppina è...le crepes...mi si è aperto un mondo! Ricetta spiegata alla perfezione, diversa da quella che ho sempre usato, ma decisamente valida, neutra, ma saporita e adatissima a preparazioni talmente diverse tra loro che...che all'inizio mi sono sentita un po disorientata, questa è la prima di una serie di ricette che proporrò questo mese, ne ho fatte parecchie versioni, ancora non tutte quelle che ho in mente...credo che farò una scelta tra tutte quelle che ho fatto e fotografato. Nel post di oggi ho utilizzato il gelato al panettone di cui vi ho parlato qui...l'ho accostato con la marmellata di kumquat e vaniglia e...il risultato è sorprendente...panettone e kumquat sono fatti per stare insieme!


Crepes con gelato al panettone e marmellata di kumquat e vaniglia

Ingredienti:
per le crepes: ( nella mia crepiera ne sono venute 10 )
150g di farina
350ml di latte intero
50ml di acqua
2 uova M
1/2 cucchiaino di sale
burro chiarificato per la cottura
per la confettura di kumquat:
600g di kumquat
250g di acqua
200g di zucchero
1 baccello di vaniglia
per il gelato al panettone: la ricetta la trovate qui
2 cucchiai di rhum per la finitura



Confettura di kumquat e vaniglia

Preparazione:
Cominciamo dalla confettura, ci vuole un po di lavoro per prepararla, ma vi assicuro che ne vale la pena. Preparatevi due ciotole una grande e una piccolina, tagliate i kumquat ben lavati a fettine sottili ed eliminate i semi...quindi fettine di kumquat nella ciotola grande e semi nella ciotolina...cercate di eliminarli tutti, altrimenti invaserete anche quelli e soprattutto non dimenticate di conservarli nella ciotolina. Finita questa operazione...che io vi consiglio di fare con i guanti, versate l'acqua nella ciotola grande insieme ai mandarini, mettete i semini in una piccola garza, chiudetela a sacchetto con dello spago e immergetela nella ciotola insieme ad acqua e mandarini, coprite la ciotola con della pellicola e lasciate riposare per almeno 12 ore. Se non avete la garza potete usare anche un piccolo colino per lasciare a bagno i semi, l'importante è che i semini stiano bene a bagno...questo perchè la pectina naturale contenuta nei semi ci aiuterà ad addensare la confettura. Dopo il riposo sgrullate la garzetta con i semi e strizzatela per bene per far uscire tutta la gelatina che si è formata attorno. Mettete kumquat, acqua, il baccello di vaniglia tagliato a metà e la metà dello zucchero in una pentola capace, portate ad ebollizione, quindi aggiungete il resto dello zucchero, abassate la fiamma e lasciate cuocere per almeno 1 ora mescolando di tanto in tanto. Passata un'ora fate la prova piattino, se dovesse essere ancora troppo fluida allungate un po il tempo di cottura. Invasate in barattoli sterilizzati, chiudeteli bene, pulendo i bordi e lasciateli raffreddare capovolti.



Mentre la marmellata è in cottura preparate la pastella per le crepes...io ho seguito alla lettera le indicazioni di Giuseppina che come vi dicevo prima ha scritto un post molto dettagliato e preciso, quindi ripeto il procedimento solo perchè così mi rimane impresso meglio...come a scuola ;) io comincerei dal burro chiarificato, che io mi sono fatta in casa...niente di impossibile, anzi...mettete un pentolino con un paio di dita d'acqua sul fuoco, poggiateci sopra una ciotola in cui avrete messo del burro a pezzetti...lasciatelo sciogliere piano e una volta fuso, lasciatelo sul fuoco ancora qualche minuto...vedrete che comincerà a separarsi, una parte bianca e densa in superficie e una parte chiara, limpida sul fondo, aiutandovi con un cucchiaio eliminate completamente la parte bianca...completamente...quindi trasferitelo in una ciotola ed è pronto da usare...volendo conservarlo basta coprire a contatto con della pellicola e mettere in frigorifero. Passiamo alla pastella in una ciotola rompete le uova, battetele, quindi cominciate ad aggiungete farina e latte + acqua, alternardoli, fino ad ottenere una pastella liscia e priva di grumi, aggiungete il sale, mescolate e lasciate riposare almeno 1 ora. Una volta pronta, ungete il padellino con poco burro chiarificato...io di solito uso un pennello, o un fazzoletto di carta imbevuto...versate una mestolata di pastella nel padellino caldo...e via di gioco di polso! Con un movimento circolare coprite di pastella tutta la padella, rimettete sul fuoco e...appena i bordi cominciano a sollevarsi, girate la crepe e lasciate cuocere anche dall'altro lato.


Passiamo alla finitura...riscaldate in un pentolino 1 cucchiaio di confettura + 1 cucchiaio di rhum a porzione in un pentolino e fate scaldare, piegate le crepes in fazzoletti, nappate con la confettura calda e servite con una pallina di gelato al panettone


Con questa ricetta partecipo all'MT Challenge di Marzo


mercoledì 14 marzo 2012

Galletto arrosto alla saba...un arrosto monoporzione!


Vi avevo parlato di questo contest qualche post fa, mi aveva incuriosito parecchio il tema, perchè riporta alla cucina autentica, al romanticismo di cui vi parlavo qui...anzi forse qui c'è qualcosa di più, perchè solo il nome, che cambia di regione in regione, evoca tradizioni familiari, camini accesi, donne con lunghi capelli legati, balle di fieno...lo so lo so starete pensando che sono pazza...e forse un po lo sono, ma...voi come la visualizzate una tradizione? Riprendendo il discorso di prima, questa per me è stata una doppia sfida, perchè il vin cotto, o saba, non fa parte delle mie di tradizioni, quindi mi sono lasciata guidare dall'istinto, dai profumi, dai colori e se vi devo dire la verità all'inizio brancolavo nel buio, ma io sono fatta così, sono un diesel, ho bisogno di carburare :) l'altra difficoltà di questa sfida è la ricetta unica...una sola possibilità di centrare il bersaglio, certo le mie "sperimentazioni" non si fermeranno qui, ma con questa ricetta scocco la mia freccia!! :) Ritorno sul tema monoporzione, la presentazione...del gusto parleremo poi...è d'effetto, ogni commensale ha il suo galletto, non si litiga per scegliere il pezzo da addentare, al massimo ci si può litigare il sughetto! Noi abbiamo accompagnato questo arrosto con un'insalata di patate alla senape antica con germogli di ravanello...
Vi lascerò le dosi per una porzione, sarà più facile aggiungere porzioni in più...



Galletto al vin cotto con arance rosse di Sicilia e cipolla rossa

Ingredienti:
1 galletto
2 fette di guanciale
1/2 arancia rossa di Sicilia
2 cucchiai di saba per la marinatura + 2 per la cottura
1/2 cipolla rossa
2 spicchi d'aglio
1 rametto di timo
pepe nero
olio extravergine d'oliva
sale affumicato ( il mio era Danese )



Preparazione:
Comincio col dire che, come sempre, la carne o il pollane che andiamo a trattare, o cuocere,  deve essere a temperatura ambiente, se dovete fare lunghe marinature , si parte da carne a temperatura ambiente e si passa alla conservazione in frigorifero...prendete il vostro galletto, posizionatelo con il collo rivolto verso di voi, infilate le mani tra la pelle e la carne e sollevate leggermente la pelle, aggiungete nella cavità che avrete formato, un pizzico di sale, pepe e la saba, massaggiate delicatamente e lasciate a riposare...preriscaldate il forno a 220°. Posizionate due fette di guanciale sul petto del galletto e con dello spago da cucina fissatelo, con un paio di giri, infilate nella "pancia" il rametto di timo, quindi, con un'altro pezzo di spago legate insieme anche i due garretti. In una pirofila aggiungete un filo d'olio, il galletto, la saba, l'arancia tagliata a fette, la cipolla ridotta in quarti e gli spicchi d'aglio interi, salate la superficie e pepate, quindi infornate per 5 minuti a 220°, pou abassate la temperatura a 180° e cuocete per altri 15 minuti. Se il fondo di cottura dovesse caramellare troppo velocemente aggiungete 1 cucchiaio di acqua e 1 di succo d'arancia. Come per i polli più grandi, è cotto quando, se inciso nella parte della coscia, i succhi che ne fuoriescono sono chiari...se non fuoriescono succhi è troppo, ma troppo cotto! Servite caldo, irrorato con il fondo di cottura.


Con questa ricetta partecipo al " Saba gastronomic contest " indetto da Andrea di Percorsi di Vino e MaCheTiSeiMangiato in collaborazione con L'Azienda Agricola Mariotti e Il Gusto di Ferrara






lunedì 12 marzo 2012

Gelato al panettone Loison...senza gelatiera!



La gelatiera mi manca, faccio la corte ai gelati fatti in casa da tempo, mi piacerebbe farne di strutturati, tecnicamente impegnativi, ma la nella mia cucina non c'è spazio...proprio non c'è spazio per una gelatiera, per cui per il momento mi " accontento " di fare un gelato più semplice, ma vi assicuro, non per questo meno gustoso, anzi! Devo dire che mi ha sorpreso...avevo in mente questa idea da tempo, ma proprio il tempo non mi ha assistito, troppo freddo per pensare di proporre un gelato...questo fine settimana, invece, mi sono accorta che le giornate si stanno allungando, che il sole è caldo, che i colori cominciano a cambiare...e allora gelato sia! Avevo conservato un pezzetto di panettone Loison al mandarino proprio per questo gelato...poi una lacrima di cointreau, vaniglia del Madagascar...qualche ora di riposo e...magia! E già che c'ero ho utilizzato questo gelato anche in un'altra ricetta...ma per quella vi rimando al prossimo post! :)


Gelato di panettone Loison al mandarino

Ingredienti:
500g di panna liquida
170g di latte condensato
2 fette di panettone Loison al mandarino
2 cucchiai di cointreau
1 bacca di vaniglia


Preparazione:
Qui non ci sarà molto da dire, questa è una ricetta non ricetta, assolutamente versatile e veloce...scegliete il contenitore dove metterete il gelato, io ho usato una piccola pirofila che poi ho portato in tavola...mettete in congelatore il contenitore vuoto e passiamo alla preparazione...bisogna "seccare" il panettone, per cui poggiatelo su una placca e infornate a 160° per circa 15 minuti, quindi tiratelo fuori, sbriciolatelo e lasciate raffreddare. Nella ciotola della planetaria, o in una ciotola capiente, mettete la panna ben fredda, aprite il baccello di vaniglia a metà e prelevate tutti i semini, aggiungeteli alla panna e azionate il robot...o il polso! Montate la panna fino a che non sia gonfia si, ma non troppo...non deve "strappare" deve essere montata ma ancora morbida, altrimenti sarà difficilmente lavorabile...in un'altra ciotola versate il latte condensato e il liquore, aggiungete un mestolo di panna e con una spatola, lavorando solo nel centro, amalgamate la panna al latte condensato...in questo modo i due composti si somiglieranno e sarà più facile incorporare il resto della panna...quindi aggiungete la panna restante e con movimenti dal basso verso l'alto amalgamate bene il tutto, aggiungete le briciole di panettone, mescolate ancora pochissimo, quindi versate questo composto nel contenitore freddo...coprite con della pellicola, o con il coperchio del contenitore e mettete in congelatore per almeno 6 ore...meglio se per tutta la notte. Il gelato che otterrete sarà leggero...e parlo della consistenza...vellutato e profumatissimo!


Vi aspetto al prossimo post per vedere insieme un possibile utilizzo...sempre se ve ne avanza un pochino! :)

venerdì 9 marzo 2012

Una zuppa di farro pensando al coccio...



Quando ho letto del contest di Nuccio ho subito cominciato a pensare a cosa preparare...mi piace la cucina autentica, in cui gli unici fronzoli sono ingredienti eccellenti, sempre più spesso, purtroppo, poco conosciuti, tecniche antiche, ma molto attuali, che poco hanno a che fare con le mode del momento...è un tipo di cucina che coinvolge non solo la cucina, è un modo di vivere, di credere e anche di comportarsi...è una cucina romantica, o almeno a me piace vederla così. Messa così devo dire che...l'ansia da prestazione si è fatta sentire...o meglio me la sono tirata addosso da sola! :) L'idea di partenza era il polpo, io adoro il polpo, soprattutto con il pomodoro, ma stavolta l'ho lasciato da parte e...e ho preparato questo polpo con il tipo di cottura che preferisco, niente acqua, poi un po di primavera con i carciofi, il farro...e poi il tempo.



Zuppa di farro, polpo e carciofi

Ingredienti:
1 polpo da circa 500g 
300g di farro
2 carote
1 costa di sedano
1/2 cipolla
1 spicchio d'aglio
3 carciofi
1 bicchiere di vino bianco
1 foglia di alloro
barba di finocchio
un pizzico di peperoncino Garofalo
brodo vegetale leggero ( sedano, carota, cipolla, qualche grano di pepe nero )
olio extravergine...ma di quello proprio buono!



Preparazione:
Vi dicevo prima della cottura, con il polpo ognuno ha la sua tecnica, ognuno ha il suo segreto, il sughero, la quantità di acqua, gli odori...insomma ognuno lo cuoce a suo modo, per questa preparazione che è stata nei miei pensieri cotta in un coccio ( perchè in realtà era una casseruola in acciaio ), io ho preferito la cottura senza acqua. Io ho usato un polpo fresco, l'ho lavato per bene, facendo molta attenzione ai tentacoli, perchè all'interno delle ventose potrebbero nascondersi sabbia o alghe, ho pulito la testa, tolto becco e occhi...quindi in una pentola capiente aggiungete un paio di cucchiai di olio, l'aglio, lasciate scaldare, quindi mettete dentro il polpo ben pulito, sfumate con il vino e appena dealcolizza coprite e lasciate stufare per circa 15 minuti...toglietelo dalla pentola e aggiungete nella pentola il farro, l'alloro, le verdure tagliate un dadini piccolissimi e i gambi del carciofo puliti e ridotti in dadini, mescolate e aggiungete il brodo caldo fino a coprire. Mentre la pentola va a fuoco basso tagliate il polpo...che sarà ancora calloso, in pezzetti, rimettetelo in pentola cercando di recuperare tutti i succhi che ha lasciato sul tagliere, salate, aggiungete una spolverata di pepe e il peperoncino...lasciate cuocere il tutto a fuoco dolce per 20 minuti, aggiungendo altro brodo caldo se necessario...nel frattempo pulite i carciofi eliminando le foglie esterne e la barba, tagliateli sottili e saltateli in una padella ben calda con un filo d'olio. Scolateli e tamponateli...tenete da parte. Controllate la cottura e se necessario aggiustate di sale...servite con i carciofi croccanti, un giro d'olio crudo e qualche ciuffetto di barba di finocchio! E' buona, buonissima calda...ma vi assicuro che anche fredda non è niente, niente male! 



Con questa ricetta cotta in alluminio, ma pensata per il coccio, partecipo al contest di Nuccio "un coccio al mese per dodici mesi "