lunedì 30 aprile 2012

Un risotto che fa primavera...


Questa primavera ci sta illudendo...ci regala delle giornate di sole pieno, caldo, colori forti e poi all'improvviso di nuovo nuvole e pioggia...o forse sono io che pretendo da lei che si trasformi in estate...scalpito, non vedo l'ora che arrivi il caldo, il sole sempre alto che brucia la pelle...e invece la primavera è pioggia, deve esserlo, perchè i frutti dell'estate siano così buoni...tutto questo per convincermi che al grigiore c'è una spiegazione razionale ;) intanto continuo a godere dei frutti dell'orto e della verdura primaverile dopo mesi di verze e cavoli...oggi ho usato gli asparagi, che in questo momento la fanno da padrone, poi un Carnaroli invecchiato, un brodo leggero, una bacca di vaniglia e...una quaglia speziata 
Oggi purtroppo per voi sarò un po prolissa, io ho un rapporto particolare con i risotti, mi piace sentirli, mi piacciono i suoni, i profumi, mi piacciono le trasformazioni nella pentola, le attenzioni di cui ha bisogno...per cui mi perdonerete se non riuscirò a trattenermi :)




Risotto vaniglia e asparagi con quaglia arrostita

Ingredienti:
300g di riso Carnaroli invecchiato Acquerello
1/2 cipolla rossa di Tropea
15 asparagi
1/2 baccello di vaniglia Bourbon
burro di malga
brodo bollente
parmigiano grattugiato
per le quaglie:
4 quaglie
2 cucchiai di pimenton dulce
pepe nero della Giamaica
olio evo
per il brodo:
3 carote
i gambi degli asparagi
1 cipolla rossa
grani di pepe nero
2 chiodi di garofano
sale


Preparazione:
cominciamo subito dalle quaglie, come sempre io le ho comprate intere, ma voi se volete potete farvele preparare dal vostro simpaticissimo macellaio :) in realtà l'operazione da fare è piuttosto semplice, basta girare le quaglie sul dorso e aprirle a libro, giratele di nuovo con la parte tagliata sul tagliere e facendo pressione sul petto fate in modo che siano ben aperte...piatte...conditele con sale, pepe nero della Giamaica pestato e il pimenton, strofinate bene le spezie sulla pelle e sulle carni, quindi ungetele con un cucchiaio di olio, massaggiate ancora e lasciatele riposare in una teglia coperte con della pellicola almeno mezz'ora...naturalmente, come sempre parliamo di carne a temperatura ambiente. Prepariamo adesso il brodo, in una pentola mettete le carote ben lavate, i grani di pepe, i chiodi di garofano e la cipolla tagliata a metà, senza essere sbucciata, magari togliete i primi due strati di buccia, poi in una padella ben calda, senza grassi, bruciacchiate la cipolla sulla parte tagliata...quindi aggiungetela agli altri odori, coprite di acqua fredda e mettete sul fuoco, aggiungete anche il sale e i gambi degli asparagi...si si proprio quelli che di solito buttate via perchè molto fibrosi, lavateli bene, aggiungeteli al brodo e portate ad ebollizione schiumando se necessario. Cominciamo adesso con il risotto e qui la prima precisazione...io faccio stufare la cipolla in un pentolino a parte, perchè la cottura della cipolla e la tostatura del riso necessitano di cotture differenti e parlo di temperature...alla fine ci si trova o con la cipolla sbruciacchiata, che rovina sia sapore che colore del piatto, oppure con il riso poco tostato e inzuppato di grasso...quindi io distinguo le due cose e faccio stufare la cipolla tritata finemente con poco burro e un pizzico di sale, appena è trasparente, tolgo dal fuoco e metto da parte. In un'altra pentola ( io ne ho una di rame stagnato che uso solo per i risotti ) metto a scaldare una noce di burro e una lacrima di olio evo, altra precisazione, attenzione alla quantità di grassi, se aggiungete troppo burro adesso, il risotto sarà inevitabilmente troppo grasso...appena prende calore ( occhio a non bruciare il burro ) mettete in padella il riso e mescolado continuamente, fatelo tostare...qui l'operazione è fondamentale, il riso suona appena è ben tostato, per questo dicevo che mi piace ascoltarlo, noterete anche girando che il cucchiaio farà un po di resistenza...quello è il momento! Bagnate con un mestolo di brodo bollente tenendo il fuoco sempre allegro...il brodo deve sfrigolare immediatamente appena entra in contatto con il fondo della pentola, non dovete far abbassare la temperatura della pentola...aggiungete un pizzico di sale e continuate a bagnare il risotto poco per volta, senza annegarlo nel brodo, vedrete già da subito che la cremosità sta già avvolgendo i chicchi di riso...una magia! A metà cottura aggiungete anche le punte degli asparagi divise in 4 nel senso della lunghezza e i semi del baccello di vaniglia, continuate a bagnare e mescolare. Intanto passiamo alle quaglie, scaldate bene una padella, o una griglia, appena è ben calda posizionateci le quaglie con la pelle rivolta verso il basso, a contatto con la pentola ( cercate di non affollarle, se la pentola non è abbastanza capace, cuocetele in due volte)  lasciatele rosolare per bene, quindi giratele e appena rosolate anche sull'altro lato bagnate con un po di brodo e cuocete per circa 13/15 minuti ( le mie erano piuttosto piccole ) Riprendiamo il risotto e passiamo alla mantecatura, qui è importante azzeccare non solo il momento giusto, ma anche saper dosare il brodo...a fine cottura deve essere ancora al dente e non troppo asciutto, considerando il tempo che vi prenderà la mantecatura...quindi con un riso ben all'onda e fuori dal fuoco aggiungete il burro ben freddo a pezzetti e con un certo vigore mescolate il riso fino a che tutti i pezzettini di burro non siano ben sciolti ed amalgamati al resto, aggiungete il parmigiano, mescolate ancora molto bene, a questo punto assaggiate e aggiustate di sale se necessario...non so se avete notato ma io salo il brodo di cottura e aggiungo un po di sale all'inizio della cottura del riso, perchè trovo che facendolo alla fine sia più difficile farlo amalgamare bene...incoperchiate e lasciate riposare il riso. Torniamo adesso alla quaglia che ormai dovrebbe essere cotta...con il fondo di cottura volendo potreste fare una salsetta di accompagnamento, io in questo caso volevo che la dolcezza e il profumo del risotto contrastasse la speziatura della quaglia e quindi non l'ho fatta...non vi resta adesso che impiattare ed assaggiare :)




Con questa ricetta partecipo al contest di Ely " Chi non risotta in compagnia "





venerdì 27 aprile 2012

Tijgerbrood...un panino che ruggisce!!


Il mese scorso questi panini hanno spopolato tra i blog americani, da allora li ho in testa, poi per un motivo o per un altro non sono riuscita a farli, ma non volevo che rimanessero solo un file tra tanti, avevo proprio voglia di provare...l'interno morbido, l'esterno croccante, la "glassatura", questo aspetto un po preistorico che hanno una volta cotti...la curiosità era proprio troppa e quindi eccoli qui! E' un pane proveniente dall'Olanda, adottato dagli americani e conosciuto come "Dutch Crunch" è un pane perfetto per i sandwich perchè come vi dicevo a dispetto della crosta molto croccante, l'interno è morbidissimo, io ho leggermente modificato la ricetta originale ( presa dal libro "The bread Bible"  ) e invece di fare un panino al latte, ho sostituito parte della quantità di latte appunto con della panna acida e ho usato una farina di riso integrale per la "glassa"...ma vediamolo meglio :)




Tijgerbrood o Dutch crunch bread

Ingredienti: per 6 panini
1 cucchiaio di lievito di birra disidratato
1/4 di tazza di acqua tiepida
3/4 di cup di panna acida a temperatura ambiente
1/4 di cup di latte intero tiepido
1 cucchiaio di zucchero
2 cucchiai di olio evo
1 cucchiaio raso di sale
3 cup di farina 0
per la "glassa":
1/4 cup di acqua tiepida
1 cucchiaino di lievito di birra disidratato
1 cucchiaio di zucchero
1 cucchiaio di olio evo
un pizzico di sale
3/4 di cup di farina di riso ( io integrale )


Preparazione:
Cominciamo attivando il lievito...nella campana della planetaria ( o cucchiaio di legno e olio di gomito ) mettete il latte, la panna acida, l'acqua, lo zucchero e il lievito, mescolate bene e fate sciogliere il lievito, lasciate riposare questo miscuglio per circa 10 minuti, o fino a che non diventa leggermente gonfio. Setacciate la farina. Aggiungete al miscuglio nella campana anche l'olio e 2 tazze di farina, azionate a velocità bassa e lasciate incorporare, sciogliete il sale in un cucchiaio di acqua, aggiungetelo all'impasto insieme al resto della farina, lasciate lavorare fino ad ottenere un impasto morbido, ma non appiccicoso...lasciatelo lievitare fino a raddoppio in una ciotola leggermente unta. Riprendete l'impasto ben lievitato e dividetelo in 6 pezzi...possibilmente tutti uguali :)...formate delle palline, chiudendo bene sul fondo e mettetele su una teglia ricoperta di carta forno, coprite con un canovaccio e lasciate riposare per circa 20 minuti. Preriscaldate il forno a 200°. Prepariamo adesso la glassa, mescolando bene insieme tutti gli ingredienti, otterrete una consistenza simile alla ghiaccia per le decorazioni, deve essere piuttosto densa...cioè deve colare, ma molto lentamente, non deve svenire per intenderci...ora ricoprite facendo cadere la "glassa" da un cucchiaio, ogni panino, assicurandovi che ne sia ben ricoperto...infornate per circa 20- 25 minuti...vedrete che la glassa formerà delle crepe, degli strappi...deve farlo :) lasciateli raffreddare su una gratella e farciteli come più vi piace...il mio per esempio era farcito con...
uova sode
salame sloveno Pik ( tipo ungherese )
lattuga
Asiago
cren + maionese
qualche goccia di tabasco




p.s. per tutti quelli che stanno già sbuffando per le misure in cup, vi ricordo che qui su in alto c'è una pratica tabella per le conversioni :)

lunedì 23 aprile 2012

Roselline ripiene e un Praepositus


Buongiorno a buon inizio a tutti...di nuovo pasta ripiena, di nuovo a forma di rosa, nel post precedente qualcuno ha espresso dei dubbi sulla formatura e allora le ripropongo, sperando di spiegarmi meglio e aiutandomi con un piccolo passo passo. Oggi volevo parlarvi anche di un vino, in abbinanento al piatto...il Praepositus Sylvaner di Abbazia Novacella, questo vino per me significa vacanza, relax, buona cucina, serate spensierate attorno ad un tavolo...questo è il vino che beviamo spesso in Sud Tirolo in vacanza...capirete di certo che ha un forte ascendente su di me! :) Oggi lo abbino a dei ravioli di formaggio conditi con fragole, asparagi, nocciole tostate e burro di malga, una lacrima di aceto balsamico invecchiato...fantastico!


Roselline ripiene di formaggi e balsamico con fragole, asparagi e nocciole

Ingredienti:
per la pasta:
200g di farina 00
50g di semola rimacinata di grano duro
1 uovo intero + 2 tuorli
1 cucchiaio di olio evo
sale
per il ripieno:
150g di patate 
50g di squacquerone
100g di ricotta di mucca
3 cucchiai di pecorino toscano semistagionato
qualche foglia di basilico fresco
aceto balsamico invecchiato
sale
pepe nero
per il condimento:
100g di fragole
150g di asparagi
30g di nocciole
50g di burro di malga


 1 

 2

 3

Preparazione:
Cominciamo dalla pasta...farine setacciate insieme e fontana sulla spianatoia, nel cratere rompete l'uovo e aggiungete i tuorli, l'olio e il sale, amalgamate poco per volta la farina e lavorate la pasta a lungo, fino a che non diventa liscia ed elastica, copritela con un foglio di pellicola e lasciatela riposare per almeno mezz'ora, o fino a che non sia ben rilassata. Prepariamo il ripieno bollendo le patate partendo da acqua fredda con tutta la buccia, appena sono cotte passatele allo schiacciapatate e aggiungete il pecorino grattugiato, un pizzico di pepe e mescolate, aggiungete anche la ricotta, qualche goccia di aceto balsamico e lo squacquerone, mescolate e assaggiate, aggiungete sale se necessario e trasferite il ripieno in un sac a poche, tenete da parte. Riprendiamo la pasta...stendete la pasta molto sottile, nei primi giri alla macchinetta piegate la pasta su se stessa per un paio di volte e ripassatela allo stesso spessore...questa stratificazione ne migliorerà resistenza e elasticità...io sono arrivata ad uno spessore 8, quindi molto sottile, proprio per questo serve che la pasta sia ben elastica, altrimenti si rompe con facilità. Tagliate delle strisce di pasta di 20cm di lunghezza per  6 o 7cm di larghezza, con il sac a poche formate al centro della vostra striscia di pasta un cilindro di ripieno ( come da immagine 1 ) quindi sigillate bene i bordi, prima con le dita eliminando bene l'aria, quindi con i rebbi di una forchetta pizzicate la pasta su tutta la lunghezza, per essere sicuri che il ripieno resti un ripieno, a questo punto avrete un raviolo lungo e sottile...vi basterà arrotolarlo ( come da immagine 2 ) e fissare l'ultimo lembo di pasta...bagnate leggermente e attaccatelo dove arriva, io lo faccio in basso così da lasciare libero il bordo...è più decorativo ;) Lasciate le vostre rose sulla spianatoia spolverata con della semola e passiamo al condimento. Lavate ed eliminate la parte dura degli asparagi, quindi tagliate le punte lasciandole intere e tagliate a pezzetti il resto del gambo...bollite gli asparagi in acqua bollente salata, scolateli e raffreddateli subito in acqua e ghiaccio. Fate fondere a bagnomaria il burro, senza farlo separare, quindi scolate gli asparagi, tagliate le fragole a pezzetti e condite con sale e burro. Cuocete con molta delicatezza i ravioli in acqua bollente salata a leggera ebollizione, scolateli e conditeli subito con burro fragole e asparagi, spolverate con delle nocciole tostate e tritate...servite subito accompagnandoli con un bel bicchiere di Praepositus freddo :)








Con questa ricetta partecipo al contest di Shake & Bake " in the food for wine " in collaborazione con Winexplorer



venerdì 20 aprile 2012

Frangipane galette...la rivisitazione di un classico





Questa ricetta ha una genesi...ci siamo divertiti molto nei giorni che precedevano il grande proclama...la nuova ricetta dell'MTC...tra vari indizi assolutamente incomprensibili ai più e vi assicuro che ne abbiamo dette di tutti i colori, dalla zuppa di tartaruga alle rane in tutte le salse, tra mille elucubrazioni  c'è stato invece chi ha indovinato...uno di questi indizi era una fotografia dell'alluvione di Roma del 1890...bene in questa foto della Locanda dell'Orso si intravedeva la torre Frangipane...voi direte e con questo?? Questo è il mio punto di partenza! Tutte le strade portano a Roma? Anche la mia! Da Roma, quindi, si parte con la crostata di ricotta e visciole, piena tradizione popolare della campagna romana e laziale in genere, espressione perfetta della cultura pastorale di questa regione, una frolla ricca, coperta con uno strato abbondante di ricotta di pecora e coperta con le visciole, una sorta di amarene, ma un po più acide, meno dolci, l'equilibrio di questa crostata è incredibile...ma dovevo reinterpretarla, volevo che le due ricette si incontrassero, senza stravolgere la natura della frangipane...che è la ricetta che dovevo preparare...come fare?? All'inizio pensavo ad uno strato di ricotta, poi uno di frangipane e poi le visciole, ma la cosa non mi convinceva molto, niente contrasti, solo molta morbidezza...poi la folgorazione! Una briseè alla ricotta! Altro piccolo cambiamento è stata la forma, volevo che fosse rustica e allora ho fatto una galette, poi le visciole di Sezze hanno fatto il resto!



Frangipane galette alle visciole

Ingredienti:
per la briseè:
250g di farina
100g di burro freddo
50g di ricotta di pecora ben sgocciolata
un pizzico di sale
1 cucchiaio di acqua fredda
2 cucchiai di zucchero di canna
per la crema frangipane di Ambra:
100g di mandorle pelate
100g di burro morbido
100g di zucchero
1 uovo
30g di maizena 
1 cucchiaino di Kirsch
per la finitura:
visciole sciroppate
zucchero semolato

Preparazione:
Cominciamo subito dalla briseè...io ho usato un cutter e direi che per questa preparazione è l'ideale, quindi ho messo le lame in congelatore mezz'ora prima di usarle. Setacciate la farina e mettetela nel bicchiere del cutter insieme al sale e allo zucchero, aggiungete anche il burro ben freddo tagliato in pezzetti e la ricotta, azionate il cutter e aggiungete anche il cucchiaio d'acqua, procedete ad impulsi fino a che non si formano dei grossi bricioloni, versateli su un foglio di pellicola, compattandoli senza lavorarli, vedrete che all'interno ci saranno dei pezzettini di burro...è un bene! Formate un panetto e lasciate riposate in frigo almeno 1 ora. Prepariamo la crema, il burro in questo caso deve essere morbido, lavorate il burro con lo zucchero fino a che non sia ben gonfio, aggiungete l'uovo e amalgamate bene, quindi poco alla volta incorporate la farina di mandorle e la maizena sempre continuando a montare, pulite bene i bordi e trasferite in composto in un sac a poche, riprendete la briseè. Stendetela su un foglio di carta forno il più rotonda possibile, fatela piuttosto sottile, al centro del vostro cerchio e lasciando un bordo di circa 4cm, formate con la crema un cerchio pieno nel cerchio di briseè, disponete sulla frangipane le visciole sgocciolate dal loro sciroppo...io ho seguito il cerchio di frangipane, formando un terzo cerchio...ora con delicatezza ripiegate i bordi verso il centro...come se fosse la bocca di un cratere, trasferitela con tutta la carta forno su una placca, spolverate i bordi con dello zucchero semolato e cuocete in forno già caldo a 180° per circa 30 minuti. Lasciatela raffreddare prima di tagliarla.
Piccolo suggerimento...troverete scritto ovunque che la gallette si cuoce senza stampi ed è vero, ma la frolla in cottura diventa molto morbida e tende a lasciarsi un po andare, io vi consiglio di mettere un cerchio attorno alla vostra galette, anche uno stampo a cerniera senza il fondo va benissimo, così vi rimarrà in forma, pur conservando la bellissima croccantezza di una torta cotta senza stampo. 
Altra cosetta, se non trovate le visciole potete usare tranquillamente delle amarene, secondo me anche i mirtilli ci stanno benissimo



Con questa ricetta partecipo all'MT Challenge di aprile




mercoledì 18 aprile 2012

Una rosa...di primavera


A dispetto del tempo freddo e buio che c'è in questo momento fuori dalla mia finestra, i banchi dei mercati e l'orto del suocero continuano ad essere in pieno fermento, il verde diventa più brillante e le primizie ci regalano sapori nuovi...il piatto di oggi è fatto proprio con le verdure dell'orto, delle favette piccole, piccole e una rucola tenera, ma pungente. Volevo fare dei ravioli, impastando impastando, penvavo a che forma avrei voluto dare a questi ravioli...all'inizio erano i pot stickers, poi il gusto leggermente affumicato mi ha fatto deviare, le favette hanno un gusto delicato...e allora come sempre sono tornata alle origini e ho usato un pecorino romano...prodotto nel lazio, non rimaneva che la forma,  ho dato ai miei ravioli una forma strana...una forma di rosa



RosaRaviolo di fave e pecorino con salsa alla rucola

Ingredienti:
per la pasta:
200g di farina 0
100g di semola rimacinata
1 cucchiaio di olio
un pizzico di sale
acqua qb
per il ripieno:
200g di patate
250g di fave sbucciate
2 cucchiai abbondanti di pecorino romano
sale
per la salsa:
150g di rucola
3 cucchiai di olio extravergine
1 cucchiaio di acqua molto fredda
30g di mandorle
1 pizzico di peperoncino facoltativo ( io Garofalo )


Preparazione:
Cominciamo dalla pasta, io ho scelto di farla acqua e farina, sempre per non incidere molto sulla delicatezza del resto...quindi farina a fontana sulla spianatoia, un po di acqua in cui scioglierete il sale e l'olio, continuate ad aggiungere acqua fino ad ottenere un impasto sodo ed elastico, copritelo con un canovaccio e lasciatelo riposare per circa 30 minuti. Passiamo alle fave che vanno pulite e sbianchite per qualche secondo in acqua bollente, raffreddatele subito in acqua e ghiaccio ed eliminate la pellicina esterna, tenete da parte. Bollite le patate intere partendo da acqua fredda, appena cotte passatele allo schiacciapatate e conditele con il sale e 2 cucchiai di olio evo, mescolate ed aggiungete il pecorino grattugiato e le fave...ora...io le ho messe intere perchè come avete visto le mie erano piccoline e tenerissime, ma volendo le fave si possono passare al passaverdure, ma così secondo me si perde molto dell'effetto sorpresa...per il palato intendo :) mescolate il ripieno e trasferitelo in un sac a poche. Tiriamo la pasta sottile, io sono arrivata ad uno spessore 6...servono delle sfoglie di circa 40cm di lunghezza, nel centro della sfoglia, lavorando naturalmente nel senso della lunghezza formate un cilindro di ripieno piuttosto spesso, bagnate i bordi con pochissima acqua e chiudete il raviolone per tutta la lunghezza, rifilate bene i bordi e sigillateli per bene...a questo punto, arrotolate la vostra rosa, attaccando l'ultimo lembo di pasta in modo che non si sciolga...procedete così anche per le altre rose. Prepariamo adesso la salsa di rucola, io ho usato un frullatore, quindi ho messo le lame del cutter in congelatore per evitare di ossidare troppo la verdura...nel bicchiere ho messo la rucola lavata e asciugata, le mandorle, il sale e l'acqua, ho cominciato a frullare aggiungendo olio a filo fino a raggiungere lo spessore desiderato. Non resta che cuocere le rose in acqua bollente salata e servirle su un fondo di salsa...a chi piace il piccantino, una spolverata di polvere di peperoncino 



Con questa ricetta partecipo al contest di Lucy " i colori della primavera "









lunedì 16 aprile 2012

Una frangipane...tropicale...è di nuovo MTC!


Eccoci di nuovo all'appuntamento con l'MT Challenge, questo mese, dopo la meritatissima vittoria di Ambra che aveva proposto delle crepes che erano un capolavoro, ci si confronta questa volta con la frangipane...devo essere sincera, questa è una mia prima volta con questo tipo di dolce, quindi anche le idee su come riproporla ci hanno messo un po ad arrivare e poi all'improvviso come sempre tutto prende forma...questo è un mio difetto, ricordo il mio professore di italiano al liceo che diventava matto perchè durante i compiti in classe riuscivo a non scrivere neanche una parola per 1 ora e mezza e poi all'improvviso buttavo giù tutto il tema...ma torniamo al dolce di oggi, da dove partire quando non si sa bene dove andare? Da qualcosa che si conosce, da un ricordo profumato...il mio ricordo è un Almond Pina Colada che ho bevuto tempo fa, una variazione di un classico che utilizza il Galliano ( liquore alle mandorle ) al posto del rum, nonostante la componente dolce acida del cocco e dell'ananas il sapore della mandorla restava invariato, veniva accompagnato...ecco l'idea! Quindi con il ripieno avevo risolto...volevo fare dei piccoli aggiustamenti anche alla frolla di base, allora ne ho fatta una semi integrale, dolcificata con lo zucchero muscovado...


Frangipane alla pina colada con frolla integrale

Ingredienti: dosi per uno stampo da 20
per la frolla:
85g di farina integrale
40g di farina 00
70g di burro
1 pizzico di sale
50g di zucchero muscovado 
1 uovo M
1 pizzico di sale
1 pizzico di scorza di lime
per la crema frangipane:
100g di mandorle pelate
100g di burro morbido
100g di zucchero
1 uovo
30g di maizena
1 cucchiaio di Malibu ( o altro liquore al cocco )
per la "confettura" di ananas:
1/2 ananas ( circa 1/2 kg )
2 cucchiai di succo di lime
150g di zucchero
la punta di un cucchiaio di agar agar
per la finitura:
fiori di ananas
fiocchi di avena



Preparazione:
Cominciamo dalla confettura...ho messo le virgolette su confettura perchè questa non è propriamente una confettura, volevo mantenere il sapore fresco dell'ananas, evitando di cuocerlo per troppo tempo, quindi ho utilizzato l'agar agar...in sostituzione potreste optare per la pectina...oppure per la classica mela aggiunta, aumentando anche la quantità di zucchero...comunque...pulite ed eliminate gli occhi all'ananas, quindi tagliatelo in pezzetti eliminando anche la parte fibrosa interna, mettete i pezzetti di ananas in un pentolino insieme allo zucchero e al succo di lime, portate ad ebollizione e cuocete per circa 5 minuti, o fino a che l'ananas non diventa morbido, frullatene una parte lasciando dei pezzetti interi e tenete da parte. In un pentolino ( io ne ho usato uno per il latte ) con un dito d'acqua fredda, aggiungete l'agar agar mescolando bene per non formare grumi, portate ad ebollizione e lasciate bollire per 3 o 4 minuti, aggiungete questo liquido all'ananas tiepido e mettete a raffreddare in frigorifero...o a temperatura ambiente se avete tempo ;) Prepariamo la frolla...setacciate le farine e...io ho usato un cutter, quindi ho utilizzato il burro molto freddo, se la fate a mano il burro deve essere morbido...sabbiate la farina, aggiungete il sale e lo zucchero, mescolate velocemente, quindi aggiungete l'uovo e la scorza di lime...mescolate fino a che sta insieme, quindi formate un panetto, avvolgetelo nella pellicola e mettetelo a raffreddare in frigo ( io l'ho messa in congelatore )...io volevo fare un bordo carino, quindi ho diviso la frolla in due parti, una più grande, che ho usato per la base, una più piccola con cui ho formato un cilindro che ho messo a congelare...riprendete la frolla ormai fredda e stendetela sottile, adagiatela nella teglia ben imburrata e rifilate i bordi...come vi dicevo io volevo un bordo diverso, quindi ho foderato con la frolla il fondo, poi ho ricavato dal cilindro tanti cerchi di frolla che ho sistemato sul bordo, sovrapponendoli leggermente uno all'altro, come se fossero dei petali per intenderci...bucherellate il fondo e cuocete la frolla in bianco in forno già caldo a 180° per circa 10/12 minuti, lasciatela raffreddare completamente. Prepariamo adesso la frangipane...io partivo da mandorle intere, le ho spellate e messe in congelatore, insieme alle lame del cutter per almeno 30 minuti, quindi frullate le mandorle insieme a due cucchiai di zucchero presi dal totale...montate il burro morbido con lo zucchero fino a che non diventa gonfio, aggiungete l'uovo e continuate a montare, aggiungete il cucchiaio di Malibu, e poco per volta la farina di mandorle e la maizena, sempre mescolando bene...trasferite la crema in un sac a poche e siamo pronti ad assemblare. Riprendete il guscio di frolla ormai freddo e spalmate sul fondo un paio di cucchiai abbondanti di confettura, quindi con il sac a poche formate dei cerchi concentrici di frangipane sulla confettura, cercando di coprire bene tutto il fondo, livellate la superficie e cospargetela con i fiocchi d'avena...cuocete in forno caldo a 180° per circa 20 minuti. Lasciate raffreddare completamente prima di tagliarla. 
Quasi mi dimenticavo dei fiori di ananas...niente di più semplice, basta seccare in forno a 200° delle fettine sottilissime di ananas, adagiate su della carta forno...appena asciutte posizionatele su una teglia da muffin al contrario ( o su un bicchiere capovolto ) a raffreddare, prenderanno una bellissima forma :)



Con questa ricetta partecipo all'MT Challenge di aprile




venerdì 13 aprile 2012

La tenerella di Santin...


"Amore che portiamo stasera?" guardo l'orologio e sono le 19:00..."scusa ma stasera esattamente dove?? in che senso portiamo qualcosa? Io non ho fatto spesa, nel frigo c'è l'eco!" "dai inventati qualcosa!"...ma certo...sgrunt! Rapida scorsa al frigo...uova e burro...dalla dispensa cioccolato fondente, zucchero e farina...si può fare, ma ho poco tempo, la cena è alle 20 e io sono ancora in ciabatte e con la ciurma da preparare...per fortuna c'è Santin! Direttamente dal suo libro la torta tenerella, velocissima da preparare e di grande effetto, si può accompagnare con una pallina di gelato o con della panna montata...o con una crema inglese al rum...insomma è proprio buona! Come si vede dalla foto io li ho accompagnati da un liquore al cacao homemade...di cui vi parlerò più in là :)



Torta Tenerella di Santin

Ingredienti:
200g di cioccolato fondente ( io Extrafondente Venchi )
100g di zucchero semolato extrafine
100g di burro
60g di farina setacciata
4 uova ( separate i tuorli dagli albumi )


Preparazione:
Cominciamo preriscaldando il forno a 170°, preparate la vostra teglia, io ne ho usata una circolare da 24, l'ho imburrata e ho coperto il fondo con un disco di carta forno. In una ciotola a bagnomaria fate sciogliere il cioccolato tritato con il burro...controllate che il fondo della ciotola non tocchi l'acqua...mescolate bene fino a che il cioccolato non sia liscio e lucido e il burro completamente sciolto, a questo punto con l'aiuto di una frusta e fuori dal fuoco, aggiungete un tuorlo alla volta mescolando velocemente...una volta incorporati tutti i tuorli aggiungete anche la farina ben setacciata, mescolate pulendo bene i bordi e tenete da parte. Montate a neve gli albumi, appena cominciano ad essere ben montati aggiungete lo zucchero poco per volta, fino a che non siano spumosi e lucidi...adesso la parte delicata, incorporare gli albumi al composto di cioccolato...io uso sempre il solito metodo, verso un paio di cucchiai di albume nel composto al cioccolato e mescolo velocemente solo nel centro, in questo modo i composti si "somiglieranno" e sarà più facile amalgamarli senza lavorarli troppo...quindi versate il resto degli albumi e mescolate dal basso verso l'alto. Versate il tutto nella tortiera precedentemente preparata e infornate...il libro dice di cuocerla per 12/13 minuti...a me ne sono serviti 18/20 probabilmente perchè ho usato una teglia di diametro più piccolo. La torta deve rimanere bella morbida all'interno, quindi non la cuocete troppo...appena fuori dal forno sarà bella gonfia, poi con il raffreddamento tenderà a sedersi, non vi preoccupate è normale, è l'effetto delle uova...formerà una crosticina croccante e piena di crepe, ma l'interno sarà avvolgente e fondente...al contrario di quello che si potrebbe pensare è una torta molto leggera...e parlo proprio di peso, non di calorie ;)

mercoledì 11 aprile 2012

...ancora crespelle, ma al profumo di mare...


Avete passato bene le vacanze? Io si, freschetto a parte, la pioggia ci ha risparmiato, il che mi ha permesso di smaltire, almeno in parte le grandi abbuffate...credo comunque che per un po mi ciberò soltanto d'amore ;) Ho fatto passare un po per postare questa ricetta, volevo che passasse la febbre da crepes, perchè questa è proprio una bella ricetta e se l'avessi postata subito dopo lo scadere dell'MTC forse non avrebbe avuto l'attenzione che merita, ma soltanto perchè avevamo gli occhi pieni di tantissime differenti preparazioni. Io adoro il curry, ne ho provate tante miscele differenti e alla fine ho deciso di calibrarne una che vestisse bene i miei gusti, per cui me lo faccio da me, ma non credo sia indispensabile, in commercio ce ne sono molti ottimi, sia piccanti che non.



Crespelle con curry di verdure e sgombro

Ingredienti:
per le crepes: 
150g di farina
300ml di latte intero
100ml di acqua frizzante ( molto frizzante )
3 uova
1 cucchiaino raso di sale
per il ripieno:
2 filetti di sgombro affumicato
2 carote piccole ( o 1 grande )
1 cipolla rossa
1 spicchio d'aglio
10 funghi champignon
1/2 broccolo romanesco
1/2 cucchiaio di zucchero di canna
1 cucchiaio di aceto di vino bianco
1 cucchiaio di miscela di curry ( un Madras mild )
100ml di latte di cocco


Preparazione:
Cominciamo dal pulire le verdure, bisogna ridurre in cimette il broccolo, in dadi le carote e in quarti i funghi. Tagliate la cipolla finissima, scaldate una padella ampia, ungetela con un filo d'olio e unite la cipolla e lo spicchio d'aglio, un pizzico di sale e appena prende calore aggiungete lo zucchero, mescolate e sfumate con l'aceto, abassate la fiamma e lasciate stufare la cipolla. In un pentolino lessate le cime di broccolo in acqua bollente per qualche minuto, fino a che si inteneriscono...lasciatele comunque molto al dente, scolate e tenete da parte...alzate di nuovo la fiamma sotto la padella e aggiungete le carote , mescolate velocemente, quindi aggiungete i funghi e lasciate rosolare...aggiungete quindi i broccoli, lo sgombro ridotto in pezzetti e il curry, mescolate bene, aggiungete il latte di cocco, abassate la fiamma e lasciate cuocere per altri 10/12 minuti, aggiungendo un po d'acqua di cottura del broccolo se dovesse asciugare troppo. Aggiustate di sale e se vi piace aggiungete anche un pizzico di peperoncino. Passiamo alle crepes...in una ciotola battete le uova con il latte, il sale e l'acqua, in un'altra ciotola setacciate la farina e aiutandovi con una frusta, incorporate poco per volta i liquidi alla farina, fino ad ottenere una pastella liscia, lasciatela riposare per circa mezz'ora. Scaldate un padellino da crepes, ungetelo con pochissimo burro fuso e cuocete le crespelle, tenendole molto sottili...una volta finita la pastella scaldate leggermente la salsa, riempite le crespelle con il curry e nappate con la salsa.

venerdì 6 aprile 2012

Una corona per augurarvi buona Pasqua...



Si avete ragione...lo so...vi propongo un altro lievitato, ma l'ho detto più volte che vado a periodi...so che dovrei avere un minimo di programmazione, ma non ci riesco, è più forte di me, sono una disordinata cronica e questo disordine si riflette ovunque anche qui nel blog...anzi, forse si riflette soprattutto nel blog. Dalla mia c'è sicuramente che il periodo pasquale è un periodo di grando lievitati e mi viene in mente oltre alla colomba, il casatiello, la pizza al formaggio, la fugassa veneta...e chi puù ne ha più ne metta...quello di oggi è un lievitato molto più semplice di quelli nominati, ma sono carine, profumate, perfette per la colazione di Pasqua! Volendo potreste colorare le uova, magari utilizzando le bucce della cipolla...o per i più moderni aceto e colorante alimentare :)
Colgo l'occasione per augurare a tutti una Pasqua serena...già non vedo l'ora di sapere cosa preparerete :)


Coroncine pasquali

Ingredienti:
1 bustina di lievito secco ( oppure 1 panetto di lievito fresco )
2 uova L
400g di farina 
80g di zucchero
60g di burro morbido
280g di latte
1 pizzico di sale
la buccia grattugiata di 1 arancia
la buccia grattugiata di mezzo limone
per la finitura:
1 tuorlo + 2 cucchiai di acqua
codette colorate
6 uova



Preparazione:
Cominciamo subito attivando il lievito, quindi in un pentolino scaldate leggermente il latte con un cucchiaio di zucchero, appena è tiepido trasferitelo in una ciotolina, aggiungete il lievito, scioglietelo bene e lasciate riposare fino a che non si forma una bella schiumetta sulla superficie. Nella campana della planetaria, versate il latte con il lievito, le uova leggermente battute, gli aromi e lo zucchero, quindi poco per volta cominciate ad aggiungere la farina...a questo punto se vedete che l'impasto è ancora troppo molliccio aggiungete ancora poca farina...continuando a lavorare l'impasto aggiungete il burro molto morbido poco per volta e lavorate ancora fino a che l'impasto non si stacca dai bordi della campana, coprite con della pellicola e lasciate lievitare per 1 ora, o fino a che non raddoppia di volume. Riprendete l'impasto, sgonfiatelo e dividetelo in 12 pezzi tutti uguali...da ogni pezzo ricavate dei filoncini tutti uguali...o quasi, quindi accoppiateli e intrecciateli due a due, premendo bene le due stremità per farle aderire bene, quindi unitele formando una corocina...procedete così per gli altri pezzi e mettete a lievitare le vostre coroncine su delle placche ricoperte di carta forno, coprite di nuovo e lasciate riposare ancora per 1 ora. Preriscaldate il forno a 180°. Pennellate la superficie delle coroncine con una miscela di acqua e tuorlo, spolverate con le codette di zucchero e posizionate in ogni cavità un uovo...crudo mi raccomando, cuocerà nel forno insieme alle coroncine. Cuocete per circa 18/20 minuti, lasciate raffreddare su una gratella e buona Pasquaaaaaa! :) 








mercoledì 4 aprile 2012

I paccheri, le cime e un pecorino...




Vi dicevo del fine settimana in Puglia, ho mangiato molto...e molto bene, ho portato a casa oltre al sole anche un po di verdura, la sporchia che è una pianta parassita che cresce tra le fave novelle e che io ho mangiato marinata con olio, aceto e mentuccia...e poi un bustone di cime di rapa, le ultime della stagione credo, ne abbiamo mangiate in tutte le salse in questi giorni, con un po di quelle stufate ci ho riempito questi paccheri...una fondutina di pecorino locale, pomodorini secchi e una piccola sarda sott'olio...





Paccheri ripieni di cime di rapa con fonduta di pecorino di Crotone, 
pomodori secchi e sarde sott'olio

Ingredienti:
500g di cime di rapa
300g di paccheri ( io ho usato Garofalo )
6 pomodori secchi
2 spicchi d'aglio
peperoncino
sarde sott'olio
100g di pecorino crotonese
latte intero ( o se preferite panna liquida )



Preparazione:
Cominciamo dal pulire e mondare le cime di rapa, come ho detto più volte io preferisco non bollire la verdura, quindi le ho stufate in padella con un filo d'olio, l'aglio e il peperoncino, appena l'olio si scalda, mettere in padella le cime, salare e lasciare stufare per qualche minuto, o fino a che non vedete che il loro verde diventa più intenso, aggiustate di sale e tenete da parte. Prepariamo la fondutina...io ho tagliato il pecorino a pezzetti piccoli e l'ho messo a bagno nel latte per circa 30 minuti...oppure potreste grattugiare il formaggio e saltare la fase di ammollo...mettete latte e formaggio in una ciotolina che porrete a bagnomaria, sempre mescolando lasciate che il formaggio si sciolga completamente e testate la consistenza, se vi sembra troppo liquida aggiungete ancora un po di formaggio. Lessate adesso i paccheri in abbondante acqua salata, tagliate a striscioline i pomodori secchi, scolate le sarde e tagliatele a pezzetti. Condite i paccheri con un filo d'olio, quindi farciteli con le cime di rapa che avevate tenuto in caldo e non resta che montare il piatto, quindi salsa a specchio sul fondo, paccheri ripieni, quanche strisciolina di pomodoro e dei pezzetti di sarda...un giro di olio buono...e buon appetito!


Volendo potreste anche gratinare i paccheri farciti prima di servirli, io ho preferito di no, il piatto è rimasto molto fresco nonostante il formaggio...poi coe dicevo sù potreste sostituire il latte con della panna liquida, come si fa di solito per queste preparazioni, io non volevo appesantire il gusto del formaggio :)

lunedì 2 aprile 2012

Piccoli panini dolci alle fragole...spring is in!


Appena tornata da un fine settimana in Puglia, con gli occhi pieni dei colori del Sud e di un bianco che non ho mai visto così bianco...comincio la settimana con un altro lievitato, di quelli semplici, ma di sicura riuscita, di quelli che profumano tanto! Io ne ho fatto sia dei bocconcini piccolini, nella teglia da mini muffin, che una corona ( simil danubio per intendeci ) che si presta ad essere anche farcita o spalmata o inzuppata...insomma mangiata come la vostra voglia vi suggerisce! 



Strawberry bread rolls

Ingredienti:
150ml di latte intero
60g di fragole frullate
380g di farina ( io ho usato metà "0" e metà "00" )
1 cucchiaio di lievito di birra secco
1 uovo L
30g di burro morbido
40g di zucchero semolato



Preparazione:
Cominciamo col dire che...io ho frullato le fragole e non le ho setacciate, trovo divertenti i semini delle fragole, se a voi danno fastidio filtrate il succo. Scaldate in un pentolino 50g di latte, fino a che non sia tiepido, aggiungete 1 cucchiaio dello zucchero totale e il lievito, mescolate bene e lasciate riposare per far attivare il lievito. In una ciotola mescolate il resto del latte con la purea di fragole e tenete da parte. Nella campana della planetaria con il gancio ad uncino versate metà della farina, il lievito che intanto avrà fatto tante bollicine, lo zucchero e cominciate ad impastare, aggiungete l'uovo, appena è ben incorporato cominciando dalla farina alternate 1 cucchiaio di farina e un po di latte alle fragole, fino a finire gli ingredienti, chiudendo naturalmente con la farina, lasciate lavorare ancora per 5 o 6 minuti, quindi aggiungete il burro morbido in fiocchi, lasciando che ogni aggiunta venga ben assimilata dall'impasto...sarà un po appiccicoso, lasciate lavorare l'impastatrice ancora per 5 minuti, coprite con della pellicola e lasciatelo riposare per circa 1 ora. Riprendete l'impasto, trasferitelo sul piano di lavoro unto con 1 cucchiaio do olio e mozzate tante palline tutte della stessa misura, posizionatele una vicino all'altra nella teglia che avete scelto, coprite con la pellicola e lasciate riposare nuovamente fino a raddoppio. Preriscaldate il forno a 180° e cuocete per circa 12-14 minuti...lasciare intiepidire prima di addentare!